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W.B.                                           

 

 

Sono rimasto molto colpito dalle poesie composte dalla scrittrice Belotti, mi sorprende l’attenzione che dedica alla descrizione di minimi particolari e l’espressività che riesce a dare alle sue poesie, manifestando concetti molto profondi e suscitando inoltre intime emozioni da parte del lettore.

La maestria, usata dalla scrittrice nella descrizione, emerge in poesie come “Albero bianco” e “Fiore di ghiaccio”, in quest’ultime gli elementi naturali sono descritti con pochi aggettivi, infatti, a questi vengono preferiti nomi e verbi o talora vengono usati sintagmi.

In “Albero bianco” buona parte della poesia è dedicata alla descrizione di un albero in pieno inverno.                              

Questo è paragonato a una cattedrale, a un tempio e a un tabernacolo naturale, questi edifici, oltre ad avere una grande importanza, rimandano a un significato più profondo ovvero quello della regalità, dell’imponenza e dell’antichità che dunque contraddistinguono anche quest’albero.

L’atmosfera di calma e pace, sottolineata anche dalle candele di ghiaccio, è contrapposta agli uccelli, che con il loro rumore conferiscono vitalità a questo luogo, e alla luce, che riscalda questa fredda atmosfera. In “Albero bianco” gli elementi sono descritti prevalentemente con dei nomi, diversamente in “Fiore di ghiaccio” la luce è descritta dalla poetessa con dei verbi che la definisce come qualcosa che abbaglia, stordisce e annulla ogni angolo oscuro.

Le sue descrizioni sono tanto brevi quanto significative e precise, frequentemente con sole tre parole riesce a fornire velocemente una precisa rappresentazione di ciò che vuole raffigurare, descrivendolo cosi con “sciabolate”. A tal proposito indicative sono le poesie “Fiori” e “Stagioni”, nella prima la poetessa fa un’elencazione di nomi accanto alla quale scrive non più di quattro parole con l’intento di dare una sommaria descrizione e in parte di lasciare spazio all’immaginazione del lettore. La margheritina dei prati viene narrata come giudice ancestrale, in questo modo la scrittrice oltre a rivestirla di regalità, la rappresenta come un fiore arcaico che ha vissuto la storia, inoltre dandole il titolo di giudice sembra attribuirle un’accezione d’imparzialità.

Nell’altra poesia “Stagioni”, vengono prese in rassegna tutte e quattro le stagioni (inverno, primavera, estate e autunno) e a ognuna di queste sono dedicate non più di sette righe ma nonostante ciò la narratrice ne riassume gli aspetti fondamentali e crea attorno ad esse un alone di mistero che danno spazio alla fantasia del lettore.

Ho notato che in ognuna di queste poesie compaiono sempre elementi ambientali o animali, quindi la poetessa riversa grande attenzione nella natura e la rappresenta io ogni sua sfaccettatura, ciò crea un’atmosfera meravigliosa e anche un po’ misteriosa.

Particolare attenzione viene dedicata anche al tempo, questo è preso in considerazione in ogni poesia e riveste un ruolo fondamentale al loro interno. Il trascorrere del tempo è molto lento e questo, oltre a scandire le stagioni, viene paragonato a cose eterne (come una pietra) e contemporaneamente è contrapposto alla vita terrena e all’estremo movimento (come ad esempio un colibrì).

L’autrice esprime concetti molto profondi e m’invita a riflettere sul vero significato delle sue poesie, da questo punto di vista mi hanno colpito soprattutto le poesie “Cerchi d’acqua” e “Santo Salmastro”.

In quest’ultime poesie il tempo sembra che rallenti e si è immersi in un’atmosfera fantastica, la scrittura è talmente profonda che ti spinge a meditare e ti ritrovi immerso nei tuoi pensieri cercando di coglierne il migliore insegnamento.

La poesia che più mi ha colpito è stata “Albero bianco”, in questo componimento si è immersi in un luogo stupefacente dove sta per fare capolino la luce che scontrandosi con la neve e il ghiaccio crea colori stupefacenti. A tutto ciò si aggiungono due uccellini che con i loro colori fanno da cornice a quest’immagine invernale.

Quest’ultima poesia mi ha colpito per il cromatismo ma specialmente per le emozioni che riesce a infondere grazie anche alla presenza di molti enjambements e di qualche chiasmo, anche la stessa scrittrice s’intercala nella vicenda tanto che protende al cielo gli intrepidi suoi rami per il nostro pensare.

 B.W.

 

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